giovedì 12 aprile 2012

Civilità e Biciclette




udine, piove.
(uso dei sinonimi per rendere meglio l'atmosfera.)
il povero ragazzo arriva alle strisce pedonali, ha con se un ombrello, troppo piccolo e troppo rotto per essere un vero riparo. vuole attraversare la strada.

in quel momento gli sfrecciano davanti una bicicletta e un'alfa romeo, grige come il cielo plumbeo entrambe, veloci sotto la pioggia, non lo fanno passare. "stronzolotti d'un ciclista e d'un alfista" penserebbe l'uomo della strada, ma la realtà è differente: c'è un abisso tra i due, non potrebbero essere tanto diversi.
mentre il ciclista, sotto la pioggia come il ragazzo, con il solo cappuccio tra lui e l'acqua, mentre lui si scusa al passaggio con un cenno e un sorriso, mentre lui fa questo, l'automobilista invece non fa una piega, avvolto - e asciutto - nel suo comodo sedile di pelle, lui tira dritto, ignora completamente il ragazzo e le strisce. e probabilmente anche il ciclista. forse magari col piede destro un pò più sull'acceleratore, giusto per essere sicuro di passare per primo.

poco importa che il ciclista fosse indiano e l'alfista un ciccione. e non me ne voglia mio padre per questo attacco alla categoria*, ma quello che si è manifestato agli occhi del ragazzo è che la civiltà non la puoi comprare, non è coi soldi che l'acquisti.
non spendendoli per un alfa romeo, almeno.














* no, mio padre non ha un'alfa, è solo sovrappeso.

Nessun commento:

Posta un commento